Al popolo cileno colpito in questi giorni dal terribile terremoto, tragedia su cui non si può aggiungere nulla se non una nostra sentita manifestazione di dolore (come fu poco tempo fa con Haiti) dedichiamo due canzoni.
Iniziamo con uno di loro, perduto ma ancora presente (almeno qui nei nostri pensieri): Victor Jara, grande, immenso musicista e insistituibile voce del popolo (del quale vorremmo parlare diffusamente in un prossimo articolo) ...
E poi, un Fausto Amodei (Fausto ti vogliamo bene, n.d.r) di un po' di tempo fa con il testo (troverete un bel po' di testi di Amodei in deposito.org curato da Sergio) di "Al compagno Presidente" (Salvader Allende). E se per le catastrofi naturali si può maledire la sfortuna (e chi ci crede può invocare l'aiuto di qualche divinità) di fronte alle catastrofi etico-civili non ci si può che vergognare: che possano essere successe, che possano succedere, che Pinochet non abbia pagato.
Buone Canzoni.
Al compagno presidente
Niente bandiere esposte a mezz'asta,
a Valparaiso, Santiago, Antofagasta
per Salvador Allende
Hanno paura di ricordare
che un vero presidente popolare
muore ma non s'arrende.
Per chi è vissuto e morì con coraggio
non ci si attende un omaggio
da quelli che sono vissuti e più tardi
dovran morir da codardi.
Niente uniformi, né generali,
né nobil donne né autorità ufficiali
di fianco al tuo sudario.
Per chi ti ha ucciso non conta niente
la morte di un compagno presidente
morto da proletario
I traditori si sono già accorti
d'esser più morti dei morti:
anche da vivi a loro è concesso
d'essere carogne lo stesso.
Nessun cannone ti ha tributato,
sparando a salve, l'ultimo commiato,
andando al cimitero.
Nixon non spreca inutilmente
le munizioni per un presidente
morto a guerrigliero.
Ogni suo colpo lo devo serbare
per chi ti vuol vendicare.
Chi c'ha la forza e non la ragione
si affida solo al cannone.
Ma, mille a mille, si sono mosse
in tutto il mondo le bandiere rosse
per te compagno Allende.
Si sono mosse per ricordare
che solo un presidente popolare
muore ma non s'arrende.
E' stato il popolo a darti in omaggio
questo tuo grande coraggio.
Questo coraggio che tu ora da morto
Rendi al tuo popolo insorto.
Chi ti ha voluto render gli onori
sono milioni di lavoratori
di rivoluzionari.
Perchè è un esempio ormai leggendario,
che un presidente muoia proletario
tra gli altri proletari.
Ma dietro ad un proletario ammazzato
c'è tutto il proletariato.
C'è tutto il proletariato che aspetta
di compier la sua vendetta.
E quei fucili che hanno voluto
renderti ancora l'ultimo saluto,
entrando al cimitero,
son stati i primi che hanno indicato
come seguir l'esempio che tu hai dato
compagno guerrigliero.
Ora la forza ce l'ha un traditore
ma il socialismo non muore.
Esso è ben vivo e continua a lottare
con unità popolare.
Nessun commento:
Posta un commento